Tech-food: ecco che cos’è

Tech-food: ecco che cos’è

Gennaio 9, 2021 Off Di Nivea Mendozza

Negli ultimi anni, il termine tech-food si è imposto nelle conversazioni degli imprenditori dell’industria alimentare. Questo termine ha acquisito un’importanza sempre maggiore, fino ad uscire dalle conversazioni di settore  e imporsi nella nostra quotidianità. Oggi, si incontra il tech-food nelle televisioni, nei concorsi e nei giornali. Tuttavia, data la rapidità con cui esso si è imposto, è facile comprendere che non tutti hanno avuto modo di abituarsi alla sua esistenza. Per questo, ci sono diverse persone che non conoscono il significato di questa fortunata espressione. A beneficio di questi, abbiamo deciso di scrivere un articolo dedicato proprio al termine in questione. Proseguendo nella lettura, infatti, capirete che cos’è il tech-food e come mai è diventato famoso.

Che cos’è il tech-food?

Il termine tech-food è chiaramente di origine inglese. Esso proviene dall’unione di altre due parole di uso molto comune, quali technology e food. Il termine di nostro interesse è entrato a far parte del linguaggio comune da alcuni anni. In particolare, il suo ingresso nella quotidianità ha coinciso con un momento preciso. Cioè il momento in cui è nata l’esigenza di spiegare alla popolazione un nuovo ed importante fenomeno: quello espresso dal rapporto tra il cibo e le nuove tecnologie. Infatti, sebbene molti pensino che il cibo sia qualcosa di tradizionale e la tecnologia troppo innovativa, tra le due cose esiste una relazione.

Occorre spiegare che le nuove tecnologie di cui si parla sono quelle legate alla quarta rivoluzione industriale, la cosiddetta Industry 4.0.
Questa rivoluzione fa riferimento a tutti i processi creati per cambiare, o almeno influenzare, i processi tradizionali di produzione e distribuzione di beni e servizi.  Il motore scatenante della rivoluzione è l’introduzione di nuovi sistemi e strumenti connessi tra loro. Si tratta di macchine e dispositivi tecnologici, che accedono alla rete e si scambiano informazioni. Il loro impiego permette una condivisione di informazioni e comandi tra macchine e altre macchine, nonché con l’uomo.

Esiste un’espressione per indicare questa attitudine degli oggetti: Internet of Things (IOT), ovvero l’internet delle cose. Questo è un termine che indica l’estensione di Internet alla dimensione degli oggetti fisici.

Con il termine tech-food si fa riferimento alla prospettiva tecnologica che riguarda il settore alimentare.  L’insieme di significati proposti da questo termine variano e intercettano vari aspetti di questo ambito. Due sono i principali: la produzione e la distribuzione di cibo. O di altri servizi legati al mondo alimentare.

Perché è così importante?

L’ingresso di Internet nella produzione e nella distribuzione del cibo ha portato diversi nomi noti del settore a parlare di Internet of Food. Che tradotto significa Internet del Cibo, e non più delle cose. Questo fenomeno di computerizzazione dei processi legati al cibo fa sì che il tech-food sia un tema di fondamentale importanza. Tuttavia, il tema è uno dei più discussi, infatti non tutti pensano che l’arrivo del tech-food porti solo cose buone. Infatti, quando si parla di tech-food è utile considerare tre aspetti:

  • La possibilità che questo nuovo sistema possa ridurre distribuire meglio il cibo in tutta la terra e quindi combattere la fame nel mondo;
  • L’avvento di questo nuovo sistema crea nuove opportunità lavorative e d’investimento ma ciò che si compra online non si compra nei negozi fisici. Quindi comporta anche l’eliminazione di alcuni posti di lavoro;
  • La possibilità di alzare gli standard qualitativi del cibo perché regolati dalla tecnologia. Su questo punto, però molti non concordano. Infatti, mettono in discussione i metodi di produzione alternativi, che potrebbero essere veloci e andare a discapito delle materie prime.

Ecco, quindi che il tech-food si diffonde ma non mette d’accordo tutti. Così, mentre aspettiamo di vedere come si svilupperà la questione, possiamo metterci comodi e assaporare qualcosa che mette d’accordo molti: un tronco al cioccolato senza glutine, per esempio!