Ribollita toscana: ricetta e tradizioni

Ribollita toscana: ricetta e tradizioni

Dicembre 18, 2020 Off Di Nivea Mendozza

La ribollita toscana è un piatto tradizionale della regione toscana. Si tratta di un piatto talmente tradizionale che è impossibile non pensarlo quando si discute di cucina fiorentina. Moltissimi ristoranti lo offrono e lo consigliano a chiunque vogli assaggiare la cucina tradizionale italiana. Infatti, questo piatto possiede delle caratteristiche che gli permettono di essere annoverato tra i piatti più tradizionali del nostro paese. Infatti, la ribollita toscana è un piatto povero, fatto con vegetali facili da trovare e può essere cucinato in modo semplice. La genuinità dei suoi ingredienti, comunque, è la base per cucinare una ribollita gustosa e saporita.

In realtà, tutta la tradizione culinari italica è caratterizzata dalla semplicità e dalla povertà degli ingredienti, che riescono comunque, a dispetto del loro basso prezzo, a creare gusti, sapori, aromi e colori invidiabili e invidiati da gran parte del mondo. Ma come si cucina la ribollita toscana? In questo articolo ne vediamo la ricetta e le conosciamo la sua storia.

La storia della ribollita toscana

Il termine “ribollita” parla chiaro: si tratta di una preparazione che viene fatta bollire una seconda volta, dopo aver bollito in precedenza. Dunque, si tratta di una zuppa di recupero, che viene preparata bollendo di nuovo gli ingredienti della prima zuppa cucinata. Ciò fa chiaramente pensare alla tradizione povera dei contadini, che non disponendo di grandi quantità di cibo, si facevano bastare ciò che avevano, facendo attenzione a non scartare nulla. In fin dei conti, bastava ricucinare il piatto per renderlo di nuovo commestibile.

Negli annali della cucina, comunque, la ribollita è stata a lungo conosciuta come “zuppa toscana di magro dei contadini“. E anche in questo caso, il nome spiega bene le radici umili e povere di questo piatto toscano. Le sue origini, comunque, sembrano risalire addirittura ad anni precedenti al sedicesimo secolo. In alcuni ricettari cinquecenteschi, infatti, è possibile trovare la ricetta di una zuppa a base di pane e cavolo nero che ricorda in tutto e per tutto la ribollita come la conosciamo noi oggi. Ma come viene preparata la ricetta della ribollita toscana? Dobbiamo ammettere, che come accade per molte altre preparazioni, per esempio la finocchiona toscana, ci sono alcune varianti della stessa ricetta. Nel paragrafo seguente, ne presentiamo una.

La ricetta della ribollita toscana

Ci sono molte varianti della ribollita toscana, eppure gli amanti di questo piatto assicurano che tutte le ricette sono “vere”, poiché non esiste una ricetta unica di questa zuppa di recupero. La nostra comprende i seguenti passaggi:

  1. Pulire e lavare due carote, un sedano e un porro; sbucciare una cipolla e ridurre tutte le verdure a cubetti. Lavare quattro pomodori e tagliarli a pezzetti. Pulire mezzo cavolo nero e mezzo cavolo verza, privandoli della costa centrale e tagliando le foglie a listarelle.
  2. Tagliare la pancetta e soffriggerla con un poco di olio extravergine di oliva. Aggiungervi le verdure (tranne i cavoli e i pomodori) e lasciarle appassire su fiamma dolce. Quindi, unire i pomodori e i cavoli a listarelle, profumare con prezzemolo e basilico tritati, mescolare, bagna con 2 bicchieri di brodo tiepido e proseguire la cottura per 30 minuti.
  3. Frullare metà dei cannellini (500 gr in tutto) e aggiungere la purea ottenuta alla zuppa di verdure. Unirvi gli altri cannellini e proseguire la cottura per mezz’ora.
  4. Regolare di sale e di pepe e lasciar riposare la zuppa 30 minuti lontana da fuoco.
  5. Al momento di servire, occorre riscaldare la ribollita a fuoco moderato per alcuni minuti. Tostare le fette di pane toscano e condirle con un filo di olio extravergine di oliva. Servire la zuppa calda, con un filo di olio e del pepe nero, se gradito ai commensali.