Come è cambiato il business della ristorazione negli ultimi anni grazie alla TV
Maggio 13, 2024La cucina è da sempre il centro della nostra identità culturale. Più di una necessità, rispecchia l’identità e la storia di un popolo attraverso l’uso di ingredienti locali. Oggi, però, forse per abbracciare tempi più moderni, clienti sempre più esigenti e l’impatto degli show cooking come Masterchef, nelle cucine della ristorazione, persino nelle trattorie, baluardo della cucina tipica, si è giunti a proporre specialità rivisitate, magari gourmet, o con tecniche culinarie rinnovate. Ci si chiede: la TV è riuscita davvero a influenzare il mondo della ristorazione?
In parte possiamo dire che è stato amplificato: l’interesse verso la cucina stellata è di certo cresciuto. Questo è il caso del Ristorante Villa Crespi – su cibiesapori.it è possibile leggere tutto a riguardo, oltre alle storie degli chef stellati più conosciuti – guidato dallo chef Antonino Cannavacciuolo, giudice di Masterchef e chef napoletano di enorme talento. In parte, la fama dello chef è legata a doppio filo non solo con il programma di cucina più famoso in tutto il mondo, ma anche al format Cucine da Incubo.
L’influenza dei format gastronomici
Non è solo una questione di specialità: siamo inevitabilmente incuriositi anche dai giudici degli show cooking, dalle storie degli chef, dalle loro specialità. Pensiamo allo chef inglese Gordon Ramsay: chi non lo conosce? Chi non ha mai visto in TV uno dei suoi numerosi programmi? Milioni di persone in tutto il mondo hanno indubbiamente sviluppato un interesse nei confronti della cucina gourmet, la cucina stellata. Parlano i numeri sotto questo aspetto: la prima edizione di Masterchef Italia, iniziata il 21 settembre 2011, è riuscita a ottenere uno share del 20%, con ben 4 milioni di spettatori interessati al programma.
Chiaramente, negli anni l’interesse non è andato scemando, o almeno: per gli appassionati di cucina, è solo aumentato. Non lo diciamo noi, ma uno studio sulla rivista Food Culture and Society: dopo aver visto un programma di cucina, i consumatori hanno cambiato in parte la percezione e la sperimentazione del cibo, aprendosi a nuovi sapori.
Il caso di Antonino Cannavacciuolo
Contrariamente a Carlo Cracco o Joe Bastianich, o ancora Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo è uno chef “verace”: una personalità forte. Nato e cresciuto a Vico Equense, ha messo piede per la prima volta in un ristorante a 8 anni. Sapeva già all’epoca di voler fare lo chef, ma la strada è stata lunghissima, tra gavetta, sacrifici, costanza e determinazione. Per lui, l’exploit è arrivato con Masterchef Italia, dove si è fatto amare sin da subito: lo chef burbero, dal cuore d’oro. Oggi, Ristorante Villa Crespi è una delle realtà più amate in Italia: su cibiesapori.it si possono scoprire anche i suoi piatti famosi.
I format televisivi che hanno fatto la storia
Quali sono i format televisivi che, come si suol dire, hanno fatto la storia? Abbiamo parlato per ora di Masterchef: dopo il grande successo in America, il programma è approdato in Italia, con uno dei giudici americani, ovvero Joe Bastianich. Ma non dimentichiamo Cucine da incubo, che ha permesso a tutti di scoprire qualcosa di più sulla vita degli chef in cucina. O ancora Man vs Food, il programma che ci ha portato alla scoperta delle sfide gastronomiche più “strong” d’America, insieme ad Adam Richman: ci ha fatto scoprire anche qualcosa di più sullo street food americano.
Oltre alla panoramica dei ristoranti, vanno citati Il boss delle torte e Bake Off Italia: per tutti gli amanti della pasticceria e dei dolci, ovviamente, veri e propri capolavori che sembra persino un peccato mangiare! Il modo di mangiare, possiamo dirlo, è cambiato in modo globale: di sicuro, oggi i punti di riferimento non sono più i ricettari o le guide, ma anche i cosiddetti foodies, i food blogger, le food celebrities, i celebrity chefs. E persino noi italiani, con una cultura del cibo molto “tradizionalista”, ci siamo ormai aperti alle novità. E, del resto, è un male? La grande verità è che oggi possiamo permetterci un lusso rispetto al passato: non mangiamo solo per necessità, ma anche per il piacere di mangiare e scoprire nuovi piatti, coccolando il palato.